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Delitto di Garlasco e la ricerca delle impronte sui reperti: “Serve un altro incidente probatorio”. Il caso dell’etichetta sul brick del tè

I legali di Andrea Sempio e la posizione sulle analisi dattiloscopiche. Periti e consulenti torneranno a confrontarsi il prossimo 4 luglio quando inizierà l'analisi sulle provette conservate, per quasi 18 anni, nei laboratori di Medicina legale di Pavia

Alberto Stasi. Andrea Sempio e Chiara Poggi

Alberto Stasi. Andrea Sempio e Chiara Poggi

Garlasco (Pavia), 20 giugno 2025 – Nel corso delle analisi effettuate nella giornata di ieri, nel maxi incidente probatorio sull’omicidio di Chiara Poggi, sarebbe emersa anche una traccia sull'etichetta del brick di tè freddo, uno dei reperti della spazzatura. Traccia che ha creato il dubbio, non chiarito, che potesse essere un'impronta. A occhio nudo e attraverso un'apposita torcia, in sostanza, non sono stati rilevati contatti papillari su quei rifiuti, ma alla fine degli esami è stata evidenziata la necessità di fare più avanti accertamenti specifici, a cui, però, la difesa di Andrea Sempio ha annunciato che continuerà ad opporsi.

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Una combo con Andrea Sempio (L), Chiara Poggi e Alberto Stasi
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Già nell'udienza di maggio, davanti alla gip di Pavia Daniela Garlaschelli, infatti, i legali del nuovo indagato per il delitto dell'agosto 2007, avevano fatto presente che l'incidente probatorio, disposto dalla giudice su istanza dei pm, prevede analisi genetiche e non dattiloscopiche. Una questione sollevata anche ieri, verso la fine della lunga giornata nei laboratori della Polizia scientifica a Milano, dall'avvocata Angela Taccia, quando nel verbale si sarebbe voluto indicare la necessità di analisi con polveri specifiche per "esaltare" e individuare - dopo le ispezioni a vista negative - eventuali impronte sui reperti.

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La linea difensiva è quella dell'opposizione a questi accertamenti, perché semmai la Procura dovrà chiedere e ottenere un altro incidente probatorio dattiloscopico, con tanto di relativi confronti delle impronte semmai trovate. Sempre da quanto si è saputo, la fase di ieri delle campionature - sulle impronte contenute nei fogli di acetato e sui reperti della spazzatura - non ha riguardato né il frammento del tappetino del bagno, né un cucchiaino, entrambi indicati nell'elenco dei reperti da analizzare. Periti e consulenti torneranno a confrontarsi il prossimo 4 luglio, nella terza tappa dell'incidente probatorio sull'omicidio, quando inizierà l'analisi sulle provette conservate, per quasi 18 anni, nei laboratori di Medicina legale di Pavia.